Con questo mio nuovo impegno intendo contribuire prioritariamente a facilitare l’allargamento dell’Europa ai paesi che ne hanno fatto richiesta, prima fra tutti l’Ucraina. È un percorso complicato, che non sarà raggiunto solo sbandierando gli ideali di un’Europa di tutti, ma attraverso un profondo cambiamento delle regole. Un’Europa più grande e più inclusiva ha infatti bisogno di modificare le procedure decisionali, abbandonando il voto all’unanimità e dando al Parlamento Europeo il potere di codecisione per superare il rischio di bloccare scelte anche importanti, come quelle che riguardano l’economia e la difesa”.
Il momento in cui si cambiano le norme con un impatto diretto sulle nostre condizioni di vita e sulle nostre abitudini è oggi. L’Unione Europea sta infatti revisionando la normativa ambientale per renderla conforme ai nuovi obiettivi per la lotta al cambiamento climatico. È dunque necessario affrontare e guidare la complessità, sia in termini globali che di immediata prossimità ai nostri territori. L’Europa influisce sempre di più nella vita quotidiana e nell’economia, perché rapportati al livello europeo, non ci sono temi “grandi” o “piccoli”. Basti pensare all’importanza per l’agricoltura piemontese delle nuove norme sulle emissioni inquinanti degli allevamenti intensivi, che vanno ovviamente regolati, ma non possono essere considerati alla stregua di “impianti industriali”.
Prima delle elezioni europee e in prospettiva delle elezioni regionali, intendo mettere la mia esperienza a disposizione del territorio confrontandomi con i cittadini sui temi di cui da sempre mi occupo: ambiente, politiche regionali, politiche sociali e sanità, cultura. E spero di essere considerata un vero e proprio “canale di ascolto diretto” per informare i cittadini sull’operato del Parlamento Europeo. Argomento cruciale è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile e il green deal europeo, un momento essenziale del nostro futuro, specialmente quello delle giovani generazioni.